7

7 è il mio numero di elezione, quello che più amo e che più mi affascina..

E così le Isole Eolie, che appunto son sette, partono avvantaggiate nella mia personale classifica di posti speciali in cui tornare e da consigliare, anche se – a dirla tutta- ci sarebbero entrate comunque perchè sono davvero bellissime!

Lipari, dal fascino decadente e discreto, ha un mood accogliente e destressante  che odora di agrumi e capperi.. E’ da girare in scooter perchè è solo cosi che ci si può avventurare -gustando la libertà e una ritrovata dimensione teen- fino alle cave di caolino per una vista e un tramonto mozzafiato…magari degustando una ottima malvasia nella vicina Tenuta Castellaro

…O ancora all’osservatorio o da Marco e Gianluca all’ Havana Beach per un tuffo in un mare dalle tinte maldiviane complice la polvere di pomice delle cave ormai in disuso.

Lipari è bella e ti regala sensazioni che riportano alle atmosfere anni ’50 come il borgo di Acquacalda al calar del sole.

E poi è languida nelle calure estive come i gatti, piena di negozietti accattivanti e colorati : il mio preferito è senza dubbio La casa eoliana Concept Putia

Una boutique deliziosa e ricercata dove Francesca vi accoglierà di buon grado e vi racconterà dell’isola e dalla quale non sarà proprio possibile uscire senza avere acquistato più di un oggetto… più di un bijoux 😉

E se vi capitasse di dormire a Lipari prenotate in una vera chicca, all’ hotel La Settima Luna : lì troverete uno staff tutto al femminile che vi farà sentire come a casa e vi coccolerà per tutta la durata del vostro soggiorno!

E poi c’è la solforosa Vulcano, di ibiscus e spiaggia nera rifrangente… che ti rapisce e ti fa volare con la fantasia …

Isola dalle proprietà benefiche, proprio per la sua natura geologica regala suggestive piscine naturali e un ingrediente bio di gran pregio: l’argilla, che trova largo impiego in saponi e prodotti di cosmesi isolana… anche a base di zolfo, of course 😉!

Assolutamente da visitare il cratere di Vulcano:  una mezz’ora di corroborante percorso trekking in attesa di un “effetto wow” garantito.

Da Vulcano, passiamo alla radical chic Salina… : la mia preferita delle sette, ricercata senza diventare leziosa, senza spocchia alcuna.

A Santa Marina, che è lo scalo principale, subito si viene colpiti dalla meravigliosa  chiesa settecentesca e dai sui campanili.

Questa è la zona più movimentata di tutta l’Isola : ricca di negozietti very cool e di locali che di sera si affollano fino a notte fonda.

Non nego di  avere acquistato qualche oggetto a ricordo del mio passaggio a Salina e di averlo fatto a Le Signorine : un piccolo mondo magico a cui è impossibile resistere, parola mia!

Ma la bellezza di Salina è tante cose : sta nella meravigliosa Pollara, costruita sui resti di un antico cratere, nel borgo di Malfa che fu edificato da coloni amalfitani nel XII secolo ed è un tripudio di casette bianche abbarbicate lungo il pendio, nella riserva naturale, nel piccolo borgo di pescatori di Rinella, che sorge su una vallata che porta direttamente al mare…

Salina ti prende e ti porta con sè in uno splendido sogno di luce e profumi.

La mondanissima e lussuosa Panarea – la più piccola ed antica delle 7 sorelle –  è puro stile, quasi troppo perfetta nell’essere totale appagamento.  Qui, il bianco delle case dai tipici terrazzi di legno e canne fa brillare tutta l’isola, mentre ulivi e ginestre ne addolciscono i tratti…

A Panarea, avventuratevi per le strette stradine – magari a bordo di un taxi elettrico stile golf cart – e fate una capatina di cui non vi pentirete alla Boutique Buganville

A suo modo, dunque, ogni isola di questo arcipelago ti conquista e ti affascina ..

Ora è la volta di Alicudi….

Ecco, lei è l’isola con la  I maiuscola. Struggente; silenziosa; selvaggia; solitaria.

Non esistono strade lì, solo sentieri di scale e mulattiere, che consentono ai pochi abitanti e visitatori di risalire lungo le coste dell’assopito vulcano su cui Alicudi si appoggia..

Si approda in una dimensione quasi surreale andando nella più lontana e difficile delle sette isole, dove il tempo è scandito dalla natura, poco si indulge alla tecnologia e alla connessione continua e la curiosità o l’evento eccezionale consiste nello scrutare e chiacchierare con i nuovi ospiti che in aliscafo arrivano in visita…

Un unico bar, alla base dell’isola, un unico market e 1500 gradini che si inerpicano verso l’alto permettendo di godere di un panorama davvero spettacolare e dello svelarsi delle tipiche case eoliane lungo il cammino.

La fatica e la solitudine è la ricompensa ad Alicudi.

Filicudi è più gioviale; anch’essa silente, incontaminata e selvaggia.

E’ una destinazione in cui non  si arriva mai per caso ma si sceglie di andare … e dove anche qui la natura domina sovrana …

Spiagge di ciottoli neri e lucidi, bagnati da un mare tra i  più limpidi, sono spesso punteggiate delle piccole barche di pescatori che le occupano.

La spiaggia di Pecorini a mare è un pittoresco scorcio di Filicudi, buen retiro per ritemprasi, scrivere, ricentrare se stessi e le proprie priorità, magari decidendo di concedersi un soggiorno nel delizioso Hotel Sirena …che sempre offre ispirazione con le sue piastrelle e seggioline colorate, sfondo per ottime granite!

E infine sua maestà Stromboli.

Vulcano sempre in attività, è la star del gruppo…

Al tramonto dal mare i suoi bagliori e i suoi lapilli sospesi sono pura meraviglia, mentre la Sciara del Fuoco rimane a memento del fatto che “Iddu”, come gli isolani lo chiamano sentendolo fatalisticamente parte di loro, è sovrano talvolta inclemente di questa terra nel mare.

Menzione particolare meritano poi il piccolo paesino di Ginostra, lungo la costa sudorientale di Stromboli, raggiungibile unicamente via mare e con giusto una trentina di abitanti, che si distende su un ripido pendio in cui le poche case presentano intatta l’architettura eoliana tradizionale e gli unici rumori percepibili sono quelli del vento e del mare. E il piccolo isolotto Strombolicchio, totalmente inadatto ad essere abitato per via delle sue ripide scogliere, dell’assenza di acqua potabile e terreno coltivabile,  ma dal 1926 e per una decina d’anni sede di un faro ( con farista!!!! ) alimentato ad energia solare.

Stilose Eolie: pura poesia.

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