Pensa ad una pennellata materica di cromìe dense, perfettamente in armonia tra loro, che lentamente sfumano sulla tela fino a diventare bagliori morbidi di luce, mentre intorno si diffonde un profumo intriso di erbe, pioggia, sale, polvere, sole, vita…
Non riesco a spiegare l’incantesimo di fata Africa o meglio Sud Africa…: mi ha presa ed ammaliata, condannandomi ad una permanente nostalgia!
Impresso nella memoria il suono impetuoso dell’oceano che fa da contraltare all’arancio rosato di un tramonto soffice, mentre intorno domina l’odore di un sale che sferza e come un’intenso frinir di grilli misto a voci di gabbiani ..
In quel momento mi trovavo in zona Città del Capo da solo poche ore – direzione Hermanus – e già sapevo che io, piccina, lì, avrei potuto toccare il cielo, catturarne sole e stelle .. la meraviglia e la gioia!
La natura in Sud Africa ti avvolge, ti domina e ti restituisce un’immagine chiara di chi tu sia per lei …un minuscolo dettaglio.
Lei è bellissima …e potente, mai banale …
Ogni giorno – in entrambi i miei viaggi – una sorpresa, una meravigliosa scoperta.
Per me, che adoro i chiaroscuri, questi panorami sconfinati dalla luminosità delicata anche se piena, di verde e blu di cielo e mare in perfetta gradazione, che si fondono al grigiore malinconico di un’alba sulla savana o sulla Table Mountain, in compagnia di una leggera bruma liquida, sono poesia assoluta.
Come quel silenzio. Candido. Rassicurante.
Ho visitato il Sud Africa sempre in corrispondenza del suo inverno, che é un inverno mite .. simile al nostro novembre, e ho sempre goduto di giornate perfette di sole e appunto luce ..
Tutte le riserve naturali che ho visitato mi hanno incantata e lasciato un senso di libertà e di perfetta commistione con l’ambiente circostante che suona di rarità …
Scorrono davanti ai miei occhi, fotogrammi del cielo a “ pan di stelle ” – tanto son grandi e belle e invitanti quelle stelle lì – nella notte scura di De Hoop.
De Hoop è una riserva naturale poco turistica, caratterizzata da dune di sabbia bianca e dallo spettacolo ipnotizzante delle balene dedite al gioco, che merita davvero tanto.
E poi, per citare solo alcuni dei posti mozzafiato che mi hanno rapito il cuore , il West Coast National Park, punteggiato di fiori variopinti e fenicotteri rosa; Plettenberg Bay, meraviglioso incontro di mare, sabbia, roccia e otarie intente a prender la tintarella e ancora il Tsitsikamma National Park con i cottage sull’Oceano e i fiabeschi ponti di legno sospesi …
Ma anche l’imponente Città del Capo lancia una malìa a cui è difficile sottrarsi. In origine cittá coloniale della Compagnia delle Indie olandesi, del cui gusto architettonico risente, negli ultimi anni è rinata e rifiorita trasformandosi in un laboratorio urbanistico dall’alto potenziale, in cui arte e design stanno esprimendo a pieno la loro cifra stilistica in fermento. La città è ampia, ordinata, accattivante, ricca di spunti e posti interessanti , come il pittoresco The Old Biscuit Mill o il Company’s Garden..
E poi le Winelands .. delle vigne basse e del vino buono, del lusso e del chilling out …con farms, negozi, ristoranti e gallerie d’arte chiccosissime in cui non manca qualche dettaglio di un ricercato stile italiano..: mi riferisco, nel caso di specie, ai profumi Nasomatto di un Alessandro Gualtieri più che mai enfant terrible di una profumeria che nasce di nicchia.
E poi la gente : composta, gentile, variopinta, sorridente … anche se in Sud Africa le differenze sociali sono smaccate ed evidenziate da contrasti che scioccano noi europei non abituati a veder perimetri di hotel e ville elettrificati per impedire anche e soprattutto agli abitanti delle misere Township (talvolta al lato opposto della strada) di entrare e forse delinquere.
Non voglio qui addentrami nel merito dei precari equilibri sociali che dominano questa terra e di quel condivisibile “ideale di una società libera e democratica, in cui tutte le persone vivono insieme in armonia… “ di cui Nelson Mandela si è reso fautore, dimostrando con i fatti e con la Storia che si è trattato di un ideale per il quale sarebbe stato pronto a morire, diventandone un’icona con l’esempio, tanto da essere insignito del premio Nobel per la Pace.
Certo è che sono da tenere a mente tutte queste dinamiche socio-politiche per capire questo popolo, questo Paese e forse anche un po’ noi stessi…
Concludo questo mio nostalgico flash back, ripensando alla bellezza straordinaria degli animali liberi nel loro ambiente naturale, eleganti e fieri.
Mi hanno entusiasmata le balene all’alba, illuminate dal sorgere del sole, la danza degli elefanti – che sono enormi esemplari di dignità e di spirito di gruppo, il face to face con un leopardo latin lover che mi ha guardata con aria superiore mentre io avevo gli occhi a forma di cuore per lui, la vanità assoluta del leone in posa per la mia foto, il languore sinuoso del ghepardo ( che l’indemoniata gatta bengalese di mia mamma cerca di riproporre ogni giorno), la simpatia dei pinguini e delle giraffe e la possanza di rinoceronti, bufali e ippopotami, questi ultimi decisamente meno affabili di quelli in tutù del cartoon Disneyano.
E poi ancora a stregarmi, il tramonto indescrivibile e magnetico nel nulla della savana in cui mi immagino ora, mentre sorseggio un bicchiere di Pinotage!
Una pagina magnifica: congratulazioni! Nelle parole dell’autrice c’è la magia del Sudafrica e la sensibilità di chi, come leii, ha saputo cogliere tutti i dettagli! Splendido testo!
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